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Proposta di indicatori per le diseguaglianze di salute legate al genere – Flori Degrassi

20 gennaio 2023    Medicina di Genere Newsletter, Gennaio 2023, pag. 5

OSSERVATORIO sulla MdG
Istituto Superiore di Sanità
Proposta di indicatori per le diseguaglianze di salute legate al genere

Con la Dottoressa Serena Battilomo (Ministero della Salute), nell’ambito del gruppo di lavoro Diseguaglianze di Salute legate al Genere dell’Osservatorio sulla Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità, coadiuvate dalle Dottoresse Elisabetta Santori e Stefania Vasselli, abbiamo lavorato alla proposta di indicatori che consentissero di valutare le variabili biologiche, ambientali e sociali, dalle quali possono dipendere le differenze dello stato di salute tra le persone. L’analisi e la misura quantitativa delle differenze costituiscono un elemento di grande utilità nella programmazione degli interventi e nella formulazione di ipotesi di azione, e risultano, indispensabili per valutare se le politiche e gli interventi, messi in atto, siano efficaci. La decisione comune è stata quella di non “creare” nuovi indicatori ma di verificare se i sistemi informativi in uso avessero al loro interno indicatori in grado di considerare le caratteristiche di genere, biologiche e sociali, al fine, anche, di consentire a chi volesse utilizzarli, di monitorarli nel tempo. Si è pensato quindi di utilizzare, oltre ai flussi informativi del NSIS (Nuovo Sistema Informativo Sanitario), anche i dati derivanti da alcuni dei sistemi di sorveglianza di cui al DPCM 3 marzo 2017 (es. Sistema di sorveglianza 0-2 anni sui principali determinanti di salute del bambino, Okkio alla salute, Sistema di sorveglianza sui rischi comportamentali in età 11-17 anni, Sistema di sorveglianza del consumo del tabacco nei giovani, Sistema PASSI, PASSI d’Argento, etc.) oltre all’anagrafe vaccinale (AVN) e alle schede di morte ISTAT, tutti sistemi che permettono stratificazioni, e garantiscono un monitoraggio “in continuo” dei fenomeni indagati. L’utilizzo di questi flussi consente di valutare le seguenti variabili: il genere, al momento codificato come sesso, l’età, che gioca un ruolo sulla salute molto diverso tra uomini e donne perché è il fattore che meglio riflette le variabili biologiche e sociali, il titolo di studio, la cittadinanza, la collocazione socio ambientale e la patologia. Gli ambiti, in cui si sono individuati gli indicatori atti a verificare le differenze nei generi, sono quelli indicati dal “Piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere” e nello specifico: nei comportamenti, negli stili di vita, nel vissuto individuale e nel diverso ruolo sociale; nello stato di salute, nell’incidenza di molteplici patologie, croniche o infettive, nella tossicità ambientale e farmacologica, nelle patologie lavoro-correlate, nella salute mentale e disabilità; nel ricorso ai servizi sanitari

per prevenzione (screening e vaccinazioni), diagnosi, ricovero, medicina d’urgenza, uso di farmaci e dispositivi medici ed, infine, nel vissuto, nell’atteggiamento nei confronti della malattia, nella percezione del dolore, etc. La sfida successiva è stata quella di considerare, nell’ambito degli indicatori del “Nuovo sistema di garanzia per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria”, quelli adatti a misurare le diseguaglianze di genere, cioè le azioni che prevedessero il rapporto diretto sull’individuo e sui suoi bisogni e non misurassero esclusivamente l’efficienza/inefficienza della macchina organizzativa. Gli indicatori selezionati consentono di valutare la presa in carico del paziente polipatologico, psichiatrico e oncologico a livello territoriale, il ricorso inappropriato alle strutture ospedaliere in urgenza, le complicanze dei ricoveri, l’aderenza terapeutica, la mortalità a 30 giorni per patologie che presuppongono una corretta presa in carico dopo la dimissione ospedaliera, ma anche rinuncia a prestazioni sanitarie per inappropriatezza organizzativa nell’offerta dei servizi e/o ragioni economiche, ecc. L’analisi degli indicatori presi in esame consentirà alle Regioni di identificare, non solo, le differenze di genere ma anche di guidare le politiche sanitarie nel processo di individuazione, monitoraggio e valutazione degli interventi messi in atto per contrastare l’iniquità, di orientare la comunicazione ai vari target di popolazione e di valutare l’andamento positivo o negativo dei Servizi Sanitari Regionali in una progressiva ricerca di miglioramento dell’offerta sanitaria anche in termini organizzativi.

https://www.iss.it/documents/
https://www.iss.it/web/guest/osmg-documenti

Dott.ssa Flori Degrassi
Componente di nomina regionale dell’Osservatorio sulla Medicina di Genere,
Presidente A.N.D.O.S. (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) onlus nazionale
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